Il 9 novembre Angelo Azzurro Onlus è orgogliosa di inaugurare la nuova sede con la mostra personale di Tiziano Bellomi (Verona, 1960) a cura di Pietro Gagliardi, dal titolo Bites, in cui l’artista presenta un corpus di opere realizzato appositamente per l’occasione, caratterizzate dal recupero e dall’esaltazione di un gesto atavico, nello stesso tempo estremamente umano e attuale, attraverso cui riflettere ed interpretare il presente, per proiettarsi nel futuro. Energia, forza e meditazione sono i comuni denominatori delle opere esposte, nonché i concetti alla base della nuova ricerca artistica di Tiziano Bellomi. Per usare le parole del curatore, Pietro Gagliardi: “L’artista ha collegato inevitabilmente l’arte alla vita, facendo di essa la linfa che alimenta la struttura dell’opera e viceversa. I suoi “morsi” producono un’iconografia i cui confini sono posti tra il recupero culturale degli impulsi primordiali e la reinvenzione poetica.”
Accanto alla mostra personale di Tiziano Bellomi trovano posto le opere degli artisti che collaborano stabilmente con Angelo Azzurro Onlus: Barbara Salvucci, Giovanni Calemma e Luca Guatelli. Attraverso i loro lavori affrontano tematiche comuni come il rapporto con sé stessi, il superamento dello stigma e della malattia mentale. Barbara Salvucci propone Street of sound un’opera installativa luminosa, interamente prodotta con il sostegno della Onlus Angelo Azzurro. L’elemento grafico, caratteristico nella ricerca dell’artista, viene amplificato dalla luce, acquistando così una valenza quasi ipnotica. Lo spettatore è portato ad immergersi nell’opera, a percorrere con l’immaginazione il percorso disegnato dalla Salvucci. Proprio come indica il titolo, infatti, l’artista rappresenta una strada, intesa come possibilità di trasformazione, cambiamento e, nel contesto specifico, anche come superamento della malattia mentale. Giovanni Calemma, presenta Passages, un progetto fotografico aperto e tutt’ora in fieri, in questa sede rappresentato da sette fotografie, che affrontano in una fluida sequenza il tema del passaggio e del trascorrere del tempo. Paesaggi reali si alternano ad immagini astratte, paesaggi immaginari, creando un percorso emozionale che attraversa vari livelli e andando oltre un univoco concetto di “bellezza”, assume un carattere universale. La prima parte del progetto, di cui fanno parte le immagini qui esposte, è stata realizzata per la casa discografica UltimaeRecords (Lyon, Francia) per una raccolta musicale. La natura, intesa nell’accezione più ampia del termine, è al centro di Spring Mood, l’opera di Luca Guatelli, realizzata nel 2015 ed esposta al pubblico per la prima volta in questa occasione. Partendodalla rielaborazione di un elemento ritrovato, l’artista realizza una riflessione sull’essere umano, caratterizzato da molteplici sfaccettature. Guatelli, assimilando uomo e natura, crea così una sorta di paradosso, per cui mentre gli elementi ambientali, sono ciò che sembrano – un tronco per quanto articolato è sempre un tronco – gli esseri umani sono caratterizzati da un’interiorità ricca di sfaccettature, spesso nascoste all’apparenza. Ed anche se in questo ritratto metaforico non manca una componente autobiografica, la visione dell’artista si fa più ampia e l’io individuale lascia spazio ad un immagine collettiva.